L’Intenazionalizzazione del Teatro Massimo
La Città di Palermo, la sua attuale debole economia e società civile non possono permettersi il lusso di una sovrastruttura con un costo economico così rilevante a carico della collettività solo per allietare qualche serata di un nucleo ristretto di “borghesi”. Occorre una svolta radicale nella gestione del terzo più grande Teatro del Mondo per riportarlo alla sua funzione originaria di grande strumento di internazionalizzazione della città per la quale fu pensato e costruito.
Per fare questo bisogna immaginare di “vietare il Massimo ai palermitani”.
In altri termini bisogna impostare una politica di forte attrazione di utenza nazionale ed internazionale che giri intorno alla stagione teatrale. In un mondo nel quale milioni di persone si spostano per il fine settimana occorre immaginare pacchetti turistici omnicomprensivi che girino intorno alle rappresentazioni teatrali del Massimo così come in passato quando re, nobili, capitalisti e intellettuali del mondo si incontravano a Palermo in occasione delle prime teatrali.
In questa prospettiva dovrà prevedersi un piano di progressiva riduzione dei contributi pubblici rispetto ai ricavi di mercato.